Tutti noi abbiamo avuto a che fare con ospedali, visite specialistiche, malattie di persone a noi vicine, ecc.. e allo stesso modo ognuno di noi si sarà posto la domanda delle domande:
“esiste una assicurazione che mi copra se dovessi avere problemi di salute?”
La risposta è ovviamente SI: per quasi tutti i problemi di salute vi sono polizze che tutelano noi o i nostri cari, la vera questione è però un’altra: come ci vogliamo assicurare? cosa vogliamo tutelare?
Quando si parla di coperture assicurative per infortuni e malattie si entra in un campo molto complesso e articolato, le variabili in gioco sono davvero tante… per questo credo che la mediazione di un buon consulente assicurativo sia fondamentale per individuare una adeguata soluzione assicurativa individuale.
Una assicurazione per inforutunio o malattia non è una polizza che si vende al telefono, o con un preventivo on line…richiede il tempo di analizzare aspetti oggettivi (l’età, il lavoro, lo stato di salute…ecc..) ma anche aspetti più personali quali, ad esempio, le aspettative del cliente;”voglio una coperatura che tuteli i miei figli”, “voglio una polizza che mi permetta di avere una vecchiaia tranquilla”, ” voglio una polizza che mi permetta di evitare tempi di attesa in caso di malattia”…ecc..
In questo articolo provo a fare un po’ di chiarezza provando ad elencare tutte le possibili coperatura ed i rischi in cui ognuno di noi può incorrere.
Per prima cosa dobbiamo dividere tutte gli eventi possibili in 3 grandi casi che elenco in ordine di gravità:
- premorienza
- invalidità permanente (danno non recuperabile)
- inabilità temporanea (danno di qualche giorno / mese)
PREMORIENZA
Ironicamente possiamo dire che “è l’unico evento certo“…al di là delle battute, spesso una copertura in caso di premorienza è un dono che l’assicurato decide di fare ai propri cari, è una scelta volontaria di tutelare le persone a noi vicine anche nel malaugurato caso di una nostra prematura scomparsa.
Il prodotto principe di Allianz per questi casi è LOVIA e viene spesso stipulata nei seguenti casi
- in caso di stipula di un mutuo, per non lasciare ai propri eredi il fardello di rate da pagare nonostante una riduzione di reddito dovuta alla premorienza;
- per garantire un futuro ai propri figli anche in caso di un evento così traumatico.
- per tutelare l’azienda nel caso di una prematura scomparsa di un manager o di un socio (si veda il mio articolo sul caso di premorienza di un socio)
INVALIDITÀ’ PERMANENTE
Se quando si parla di premorienza abbiamo tutti un’idea di che cosa si stia parlando, il tema dell’invalidità permanente è assai più complesso e articolato. La prima cosa da chiarire è la differenza tra infortunio e malattia:
- un INFORTUNIO è un evento fortuito, repentino ed esterno. Ho un infortunio quando cado in bicicletta, quando mi taglio un dito, quando faccio un incidente stradale, ecc…
- una MALATTIA è invece ogni alterazione dello stato di salute. Provando a semplificare possiamo dire che un raffreddore è una malattia, proprio come è una malattia un ictus, o un’ulcera…
Le polizze infortunio dipendono essenzialmente dal lavoro svolto: sicuramente un minatore ha maggiori probabilità di farsi male rispetto ad un impiegato.
Le polizze malattia dipendono invece dall’età dell’assicurato: più si invecchia, più aumenta la probabilità di acciacchi e patologie.
I sinistri di Invalidità Permanente per infortunio e malattia vengono indennizzati a seconda di due variabili molto importanti:
- la franchigia (quella percentuale di invalidità riconosciuta dal medico secondo delle tabelle prestabilite)
- la somma assicurata (scelta dal cliente)
ESEMPIO. Parlare di invalidità permanente non sempre è sinonimo di danno irreversibile: pensiamo ad un cliente assicurato contro gli infortuni con un massimale di 50.000 con franchigia del 5%. sfortunatamente si rompe il malleolo. Si parla ovviamente di infortunio. Ipotizziamo una invalidità riconosciuta (da un perito assicurativo che si basa su tabelle ministeriali) del 10%. La quota riconosciuta al cliente è di 50.000 x (10%-5%)= 2.500 euro.
- Se il cliente avesse scelto una copertura da 100.000 avrebbe sicuramente pagato un premio più alto (30-40-50€ in più nella maggior parte dei casi), ma avrebbe ricevuto un rimborso di 5.000€.
- Se il cliente, con la stessa polizza, si fosse procurato un graffio al dito, non avrebbe percepito nessun tipo di indennizzo perchè un graffio al dito non comporta una vera a propria invalidità permanente.
- Se il cliente si fosse procurato un danno con una invalidità riconosciuta del 4%, non avrebbe ricevuto nessun tipo di rimborso perchè il danno è inferiore alla franchigia del 5% indicata in polizza
- Non ci sarebbe nessuna quota pagata dall’assicurazione nemmeno se il cliente avesse contratto un grave virus: avendo stipulato una polizza infortuni, il grave virus non è considerato infortunio ma malattia e sarebbe indennizzato solo da una polizza malattia.
Provando a semplificare possiamo provare a parlare di tre tipologie di infortuni
- INVALIDITÀ’ PERMANETE PER INFORTUNI GRAVI: incidente che mi impedisce di tornare a camminare, amputazione di arti, gravi danni estetici, ecc…
- INVALIDITÀ’ PERMANENTE PER INFORTUNI MEDIO GRAVI: rottura di un polso, di un malleolo, ecc..
- INVALIDITÀ’ PERMANENTE PER INFORTUNI LIEVI: escoriazione
Analogamente possiamo parlare di tre tipologie di malattie:
- INVALIDITÀ’ PERMANENTE PER MALATTIE GRAVI: ictus, hiv, asportazione di un rene, ecc…
- INVALIDITÀ’ PERMANENTE PER MALATTIE MEDIO GRAVI: prostatite cronica
- INVALIDITÀ’ PERMANENTE PER MALATTIE LIEVI asportazione della cistifellea
Oltre alla garanzia base per l’invalidità permanente (da infortunio, da malattia o entrambi) che garanzie accessorie si possono acquistare per tutelarsi ulteriormente?
La principale e la stra-consigliata è la RENDITA VITALIZIA in caso di IP superiore al 66% (sia per infortuni che per malattia): una garanzia che garantisce un importo mensile nel caso in cui l’invalidità sia elevata.
INABILITA’ TEMPORANEA
Il terzo aspetto da presentare è la meno grave ma anche la più frequente: parliamo dell’inabilità temporanea. Generalmente proprio il fatto di quasta alta frequenza alza di molto i premi assicurativi: un aspetto che mette molto in difficoltà le partite IVA, perché sostanzialmente hanno meno tutele da parte INPS e INAIL e nonostante questo sono chiamate a fare seri ragionamenti a tal proposito.
Una inabilità temporanea è una condizione che per un breve lasso di tempo (un giorno, un mese, ma anche un’anno…) impedisce all’assicurato di poter lavorare. Essendo i casi più frequenti sono anche quelli che comportano premio assicurativi più alti.
- Ho una inabilità temporanea da infortunio quando:
- devo portare il gesso a seguito di una caduta
- mi taglio una mano e mi applicano dei punti
- subisco distorsioni o slogamenti
- …
Analogamente ho una inabilità temporanea da malattia:
- nel caso di bronchiti, febbri raffreddori
- devo subire un’operazione chirurgica
- contraggo un grave virus
Anche nel caso di inabilità temporanee le garanzie sono sostanzialmente identiche tra infortuni e malattia, ciò che cambia è il premio che, come abbiamo detto, varia per età (nel caso di malattia) e professione principale (nel caso di infortuni):
- gesso (solo per infortunio)
- rimborso spese mediche (soprattutto per infortuni);
- ricovero;
- convalescenza a seguito di ricovero.
DUE POLIZZE PARTICOLARI E SEMPRE PIù RICHIESTE
La mutazione delle condizioni Sociali ed Economiche avvenuta nel nostro paese negli ultimi decenni stanno ponendo l’accento su due problematiche nuove ed emergenti:
- la riduzione dei servizi gratuiti offerti dal Servizio Sanitario Nazionale (aumento ticket, aumento dei tempi di attesa, sempre più prestazioni a pagamento
- l’invecchiamento della popolazione con conseguente aumento di casi di persone anziane bisognose di cure, ma con ridotte possibilità economiche che non garantiscono ne l’inserimento in case di riposo nè l’assunzione di una badante.
Per tale ragione si stanno affacciando sul mercato 2 tipologie di polizza: l’assicurazione sanitarie e la rendita in caso di non autosufficienza.
ASSICURAZIONE SANITARIA. Una polizza sempre più richiesta è la Polizza Sanitaria che permette al cliente di avere un rimborso delle spese mediche (anche a seguito di malattia), garantisce check up gratuiti, rimborsa le spese per visite specialistiche e soprattutto, in caso di patologie che richiedono interventi chirurgici dà la possibilità al cliente di scegliere tra una diaria giornaliera in caso di ricovero presso il Servizio Sanitario Nazionale e la possibilità di svolgere questi interventi in qualsiasi tipo di clinica privata (la polizza ha massimali così elevati che coprono qualsiasi tipo di intervento).
RENDITA PER NON AUTOSUFFICIENZA. Si può diventare non autosufficienti per infortunio, per malattia o semplicemente invecchiando. Il rischio della non autosufficienza aumenta con l’avanzare dell’età ed è importante proteggersi per tempo per non compromettere la qualità della vita. I costi da sostenere potrebbero essere molto impegnativi per il bilancio familiare, tenendo conto che il sistema pubblico integra solo in parte queste spese, che in media possono ammontare a 1.500 euro al mese per una badante e superare i 4.000 euro al mese per una struttura privata di qualità. Ecco allora che vi sono delle polizze che a fronte di un pagamento mensile anticipato garantiscono una rendita che interviene in caso di non autosufficienza. Traodotto in cifre possiamo dirla così
“ho 50 anni e pago ogni mese 40 euro ma se dovessi trovarmi in situazione di non autosufficienza (non riesco in autonomia a lavarmi, spostarmi, vestirmi, ecc…) la Compagnia mi riconosce 500 euro al mese (che si aggiungono a quanto integrato dal sistema pubblico)”
CONCLUSIONI
Parlare di polizze vita, infortuni e malattia non è affatto semplice. Soprattutto perchè molto spesso si tratta di trovare un equilibrio tra le esigenze del cliente e le sue possibilità economiche. Sostanzialmente è proprio questo il mestiere di un buon consulente assicurativo: analizzare i rischi possibili e cercare di tutelare al meglio il cliente. Io ripeto spesso che
- “Prima ci proteggiamo dalle disgrazie, poi dai disagi“
Rimanere in sedia a rotelle a mio avviso è da considerarsi una disgrazia, aver bisogno di cure quotidiana e seguito di una malattia a mio avviso è una disgrazia…sono episodi meno frequenti? si, ma sono anche quelli contro i quali non saremmo in gradi di porre rimedio con le nostre sole disponibilità economiche. Proteggerci dalle disgrazie non comporta premi assicurativi elevati: ad esempio, io attualmente pago circa 20 euro al mese e so che nel caso di invalidità permanente da infortunio o malattia grave posso contare su un capitale inziale e anche su una rendita vitalizia.
Viceversa è un gran disagio dover fare un giorno al Pronto Soccorso o subire un’operazione e dover assentarsi dal lavoro per 15 giorni (soprattutto per una Partita Iva). Sono disagi che dobbiamo chiederci se possiamo sopportare o meno e – soprattutto – quanto siamo disposti a spendere per tutelarci da questi disagi.
Ecco quindi alcune mie personali graduatorie di tutela a seconda di diversi tipologie di clienti.
MAMMA, DIVORZIATA, CON FIGLIO A CARICO, LAVORATRICE A TEMPO INDETERMINATO
- Premorienza
- Invalidità permanente da infortunio
- Invalidità permanente da malattia
- Rendita Vitalizia da Infortunio
- Rendita Vitalizia da Malattia
- Rimborso spese mediche da infortunio
- Rendita da Autosufficienza
- Polizza Sanitaria
PAPA’ DI 2 FIGLI MINORI. SPOSATO CON DONNA LAVORATRICE, LIBERO PROFESSIONISTA,
- Invalidità permanente da infortunio
- Invalidità permanente da malattia
- Premorienza
- Rendita vitalizia da infortunio
- Rendita vitalizia da malattia
- Rimborso spese mediche da infortunio
- Ricovero, convalescenza e gesso per infortunio
- Polizza sanitaria
LIBERO PROFESSIONISTA. SINGLE
- invalidità permanente da infortunio
- invalidità permanente da malattia
- Rendita vitalizia da infortunio
- rendita vitalizia da malattia
- rimborso spese mediche da infortunio
- ricovero, convalescenza e gesso per infortunio
- Rendita da autosufficienza
- polizza sanitaria